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MELANCHOLIA

Di e con 𝐄𝐝𝐨𝐚𝐫𝐝𝐨 𝐒𝐠𝐚𝐦𝐛𝐚𝐭𝐨 e 𝐏𝐫𝐢𝐬𝐜𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐏𝐢𝐳𝐳𝐢𝐨𝐥

Sviluppato all’interno di 𝐈𝐧𝐜𝐮𝐛𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐟𝐮𝐭𝐮𝐫* 𝐜𝐨𝐫𝐞𝐨𝐠𝐫𝐚𝐟* 𝐂.𝐈.𝐌.𝐃
Tutor 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐀𝐥𝐛𝐚𝐧𝐞𝐬𝐞, 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐍𝐢𝐧𝐚𝐫𝐞𝐥𝐥𝐨, 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐚 𝐅𝐨𝐬𝐜𝐚𝐫𝐢𝐧𝐢

«Le parole erano scomparse e con esse il significato delle cose, i modi del loro uso, i tenui segni di riconoscimento che gli uomini hanno tracciato sulla loro superficie». (Jean-Paul Sartre, La Nausea) Il tema centrale del lavoro è la perdita di senso. Una voragine che si fa spazio da dentro fino a trasformare la densità dello spazio attorno a noi. Il mondo, inteso come entità dotata di significato, confini e orizzonti, è finito. Siamo entrati nell’era della fine del mondo; quel lento ma inesorabile movimento che incrina lo sfondo sul quale costruiamo i significati attraverso cui orientarci. La ricerca si articola attraverso una pratica sul corpo percettivo, sensibile, emotivo; una pratica che pone al centro la verità del corpo che incarna il proprio significato ed esprime la propria interiorità, un abisso fatto di carne, ossa, viscere. In scena due corpi soli, a separarli un muro fatto di oltre mille scatole di cartone bianche. Strisciano fuori dalle macerie del proprio pensiero; si muovono navigando nell’asimmetria che esiste tra azione e riflessione, abitando quella distanza che è causa di un forte senso di inquietudine. Si fanno spazio nel tentativo di liberarsi dall’abitudine di pensarsi, e quindi agire, in un modo pre-determinato; istante dopo istante ri-scopre le infinite possibilità all'interno di una dimensione relazionale e immaginifica.

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15'

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13+

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MUSEALE

SCENA

MEDIE / GRANDI

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